Acetilene

L’acetilene è un gas incolore caratterizzato da un’elevata infiammabilità, scoperto nel 1836 dal chimico inglese Edmund Davy. Si è rivelato un gas fondamentale per il progresso industriale, essendo impiegato in ambito manifatturiero – in particolare per la saldatura autogena – e per l’illuminazione, sia civile che marittima, per esempio per i fari.

Oggi l’acetilene viene usato specialmente nei processi di saldatura, brasatura e taglio dei metalli (ossiacetilene), sfruttando la sua capacità di produrre una fiamma ossiacetilenica la cui temperatura arriva a circa 3300 °C grazie alla combustione con l’ossigeno. L’acetilene è anche usato nell’industria per la lavorazione dell’acciaio.

L’acetilene viene prodotto all’interno di specifici generatori a umido, visto che il gas si crea a seguito della reazione tra carburo di calcio e acqua. I generatori lavorano in eccesso d’acqua, allo scopo di assorbire il calore generato dalla reazione esotermica. 

Una volta uscito dai generatori, l’acetilene attraversa una torre di lavaggio ad acqua, che lo raffredda e lo purifica; in seguito, viene depurato ed essiccato e infine compresso all’interno di apposite bombole.

L’acetilene è un gas instabile sotto pressione e deve essere dissolto in un solvente per il suo trasporto e utilizzo. La soluzione dell’acetilene nell’acetone è stabilizzata in una materia porosa molto leggera (90% di porosità).

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